D.G.R. 2 agosto 2013, n. 88-6290

Consolidamento delle attività relative all’ambulatorio per la malattia renale avanzata in applicazione del percorso di diagnosi e terapia sull’avvio del trattamento sostitutivo della funzione renale

La delibera è volta a consolidare presso ogni Struttura di Nefrologia e Dialisi le attività rivolte alla gestione della Malattia Renale Avanzata (MaReA) con GFR < 30 ml/min, estendendo a tutti le modalità operative già sperimentate presso una decina di centri pilota nel corso del precedente biennio.

La suddetta delibera si pone come obiettivi:

  1. prevenire l’evoluzione della malattia renale ritardando il ricorso alla terapia sostitutiva;
  2. ridurre le complicanza legate all’uremia e la necessità di ospedalizzazione dei pazienti e ritardare l’inizio del trattamento dialitico in urgenza;
  3. attivare un percorso omogeneo di scelta del trattamento sostituivo che consenta di incentivare da un lato, attraverso una riduzione dei tempi di attesa per immissione in LAT, per i pazienti eligibili, il trapianto da vivente o da cadavere (preventivo o dopo l’inizio della dialisi), e dall’altro la dialisi domiciliare;
  4. fornire l’opzione di una terapia conservativa in alternativa alla dialisi per i pazienti che rifiutano il trattamento dialitico o per quelli di età molto avanzata con gravi comorbilità;
  5. inviare i dati al Registro su rete protetta per i pazienti in carico all’Ambulatorio MaReA; i dati del registro dialisi e trapianto consentiranno di valutare le attività degli ambulatori MaReA e il ricorso alle diverse opzioni terapeutiche.

In particolare, essa comporta:

  • identificazione di un referente MaReA, di un referente trapianto e di un referente per il registro di dialisi in ciascuna struttura nefrologica garanti del debito informativo di ciascun centro nei confronti della regione;
  • individuazione di personale medico e infermieristico dedicato;
  • ufficializzazione del rapporto con altre figure professionali (psicologo e dietista);
  • anticipazione alla fase pre-dialitica degli accertamenti necessari per l’inserimento in lista trapianto di tutti i pazienti ad esso potenzialmente idonei ed accorciamento dei tempi necessari per il suddetto inserimento;
  • impiego del codice di urgenza B per l’esecuzione degli accertamenti per l’iscrizione in lista trapianto e per quelli necessari alla valutazione dei donatori viventi;
  • ricerca sistematica di eventuali donatori viventi;
  • impegno per la successiva definizione di una tariffa volta a riconoscere il lavoro svolto dal centro che ha provveduto all’individuazione e alla preparazione di un donatore vivente.
  • incentivazione dei trattamenti dialitici domiciliari quali “ponti” verso il trapianto;
  • identificazione di 5 indicatori che misureranno l’aderenza di ciascun centro alle suddette disposizioni;
  • avvio entro 10 mesi del programma regionale di trapianto preventivo anche da donatore cadavere.

Download del D.G.R. 2 agosto 2013, n. 88-6290.

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